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Economia

Assegno di Inclusione: il nuovo obbligo rischia di escludere troppi beneficiari, cosa fare subito

L’Assegno di Inclusione ha sostituito il Reddito di Cittadinanza ma per continuare a percepirlo bisogna adempiere a un obbligo ben preciso.

A partire da gennaio 2024 il vecchio Reddito di Cittadinanza (RdC) è stato definitivamente sostituito dall’Assegno di Inclusione, dando seguito a un’iniziativa economico-sociale voluta dal governo Meloni.

I percettori di Assegno di Inclusione sono tenuti a recarsi al proprio Centro per l’Impiego di riferimento per non perdere il beneficio (Foto Canva) – Lucca360.it

L’Assegno di Inclusione (ADI) è del tutto simile al vecchio RdC, fatte salve alcune specifiche. Inoltre prevede l’inserimento nel Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL) e la sottoscrizione del Patto di attivazione digitale (PAD). Ma cosa significano queste due diciture?

Lo scopo di questi procedimenti è quello di inserire nel mondo del lavoro tutti i cittadini percettori di ADI che si trovino in condizione di lavorare. Con questa manovra, infatti, il Governo vuole evitare che l’erogazione dell’Assegno di Inclusione vada a gravare sulle casse dello Stato anche laddove il cittadino si trovi in condizione di lavorare.

Percepisci l’Assegno di Inclusione? Se ti arriva questo messaggio corri al tuo Centro per l’Impiego

Stanti i requisiti reddituali (l’Assegno di Inclusione si percepisce su base ISEE), tra i beneficiari dell’ADI possiamo annoverare: le famiglie che annoverino almeno un minorenne, gli over 60, i disabili o i soggetti in condizione di svantaggio. Alcune di queste categorie sono dunque tenute a intraprendere un percorso di inclusione sociale, al fine di essere inserite nel mondo del lavoro.

I percettori di ADI sono tenuti a presentarsi presso il Centro per l’Impiego più vicino, pena la sospensione del beneficio (Foto Canva) – Lucca360.it

Ed è proprio partendo da questo presupposto che alcuni percettori di ADI stanno ricevendo comunicazione di recarsi al proprio Centro per l’Impiego di riferimento. Tale richiesta è espressa nella circolare prot. n. 7232 del 21 maggio 2024, in cui si fanno presenti anche i termini entro cui adempiere a tali obblighi.

In particolare decorsi 60 giorni dalla sottoscrizione del PAD i percettori dovranno recarsi a un Centro per l’Impiego. Se ciò non dovesse accadere vi sarebbe la sospensione dell’ADI per un periodo massimo di 90 giorni, al termine dei quali possono verificarsi due evenienze.

Nel caso i controlli portino a un esito positivo l’Assegno verrà erogato di nuovo, comprensivo di arretrati non percepiti durante il periodo di sospensione. Nel caso il cittadino non adempia ai propri obblighi, invece, l’ADI verrà sospeso in via definitiva.

Chiunque ricevesse comunicazione dal SIISL tramite email o messaggio, dunque, è tenuto a seguire l’iter previsto al fine di conservare il proprio privilegio all’Assegno di Inclusione. Infine si ricorda che più tempestivamente si adempierà a questo obbligo, più velocemente l’ADI verrà erogato.

Martina Di Paolantonio

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