Approvata la pensione con 30 anni di contributi: due vie per chiederla

Al via la pensione con 30 anni di contributi prima dei 67 anni: ci sono due modi per chiederla. Vediamo tutto nei dettagli.

Andare in pensione prima dei 67 anni stabiliti dalla legge Fornero è il desiderio di gran parte dei lavoratori che, spesso, vorrebbero avere un po’ più di tempo per se stessi e per i propri familiari e amici.

pensione con 30 anni di contributi
Approvata la pensione con 30 anni di contributi/Lucca360.it

Attualmente, infatti, per accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria è necessario:

  • avere almeno 67 anni di età;
  • avere almeno 20 anni di contributi;
  • aver maturato un assegno previdenziale pari o superiore all’importo dell’Assegno sociale.

E’ possibile uscire dal lavoro prima? Certo: ma è necessario avere moltissimi anni di contribuzione. Infatti la pensione anticipata ordinaria è fruibile da tutti e a qualunque età ma bisogna avere almeno 42 anni e 10 mesi di contributi nel caso degli uomini oppure 41 anni e 10 mesi di contributi nel caso delle donne.

Un requisito che solo chi ha iniziato a lavorare quando era ancora molto giovane riesce a soddisfare prima dei 67 anni. Eppure c’è un modo per riuscire ad andare in pensione prima di aver spento 67 candeline sulla torta e con appena 30 anni di contribuzione.

In pensione con 30 anni di contributi: ecco come fare

Trent’anni di contributi non sono pochissimi ma non sono nemmeno tanti se si pensa che per fruire di certe misure come, ad esempio, la sopra menzionata pensione anticipata ordinaria o Quota 41 o Quota 103, è necessario averne più di 40. Ci sono due strade per andare in pensione con 30 anni di contributi. Una è molto vantaggiosa in termini anagrafici.

come andare in pensione con 30 anni di contributi
Ci sono 2 strade per andare in pensione con 30 anni di contributi/Lucca360.it

Il primo modo per andare in pensione con 30 anni di contributi è, naturalmente, quello di attendere di avere 67 anni. A 67 anni, anzi, bastano anche solo 20 anni di contributi per uscire dal proprio lavoro e ricevere l’assegno previdenziale mensile dell’Inps.

Ma non è ovviamente questa la strada che ci interessa. C’è un altro modo per smettere di lavorare con 30 anni di contributi. Si tratta di Ape sociale, misura nata nel 2017 ma mai entrata nella rosa delle misure di pensionamento definitive. Dunque non si sa ancora se questa misura verrà confermata per il 2025 ma, di sicuro, è sfruttabile fino alla fine del 2024.

Ape sociale permette di andare in pensione a 63 anni e 5 mesi con solo 30 anni di contributi. Essa, tuttavia, si rivolge solo alle seguenti categorie:

  • disabili con invalidità pari o superiore al 74%;
  • caregiver da almeno 6 mesi;
  • disoccupati che non ricevono più la Naspi;
  • addetti ai lavori usuranti.

Solo per quest’ultima categoria il requisito contributivo è di 36 anni mentre per tutte le altre è di 30. C’è, però, qualche piccolo svantaggio che è opportuno conoscere prima di optare per questa strada. In primi Ape sociale non è reversibile: se il titolare della pensione muore, il coniuge o i figli non riceveranno nulla. L’assegno mensile non può mai superare i 1500 euro, non è soggetto a rivalutazione annua e non sono previste né la tredicesima né la quattordicesima.

Infine con Ape sociale, se volessi arrotondare la pensione, non potrai tornare a lavorare ad eccezione del lavoro autonomo occasionale fino ad un massimo di 5000 euro. La buona notizia è che tutte queste limitazioni cadranno quando compirai 67 anni.

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