Legge 104: durezza senza precedenti, basta una svista per perdere tutto

Novità in arrivo in merito alla Legge 104. Le nuove regole sono senza precedenti e non permettono alcuna svista.

Quando si parla di Legge 104, ci si riferisce alla normativa che contiene le disposizioni che riguardano l’assistenza, l’integrazione sociale e la tutela delle persone diversamente abili. Entrata in vigore nel febbraio 1992, la Legge 104 offre una serie di diritti e agevolazioni a chi convive con una disabilità di qualsiasi tipo.

Legge 104 durezza senza precedenti
Legge 104: le nuove regole non permettono alcuna svista – Lucca360.it

Secondo quando previsto dalla Legge, i soggetti con disabilità e i loro familiari possono godere in ambito lavorativo di una serie di agevolazioni, tra cui la possibilità di richiedere dei permessi retribuiti. La normativa prevede, inoltre, una priorità nella scelta della sede di lavoro da parte dei familiari, i quali possono richiedere una maggiore vicinanza fisica al soggetto invalido.

Il familiare dovrà necessariamente presentare al datore di lavoro la relativa documentazione, corredata da certificazione sanitaria del soggetto disabile, prima di richiedere qualsiasi tipologia di permesso. Ad ogni lavoratore, inoltre, verranno riservati due anni di permessi indennizzati, con beneficio completamente razionabile.

Nuove regole per i permessi della Legge 104

I permessi garantiti dalla Legge 104, purtroppo, sono talvolta oggetto di abusi. Questo fenomeno, sebbene non largamente diffuso, mina la credibilità della normativa nei confronti dei soggetti colpiti da situazioni di disabilità grave. Con le nuove regole introdotte dal Governo, però, anche un singolo abuso dei permessi Legge 104 può portare ad un rischio licenziamento.

Nuove regole permessi della Legge 104
Abuso permessi Legge 104: le nuove regole e i rischi sul lavoro – Lucca360.it

Entrando nei dettagli, l’utilizzo di un permesso 104 viene considerato improprio nel momento in cui il lavoratore utilizza quest’ultimo per motivi personali. Come si evince dalla sentenza del Tribunale di Bari del 30 aprile 2019, può essere considerato abuso anche un’assistenza temporanea. Si tratta di un comportamento errato, il quale può generare una sfiducia del datore di lavoro nei confronti del suo dipendente. Il procedimento di licenziamento del lavoratore viene avviato sempre in seguito all’apertura di un provvedimento disciplinare.

In questo frangente, il lavoratore ha il diritto di fornire le proprie giustificazioni in merito e di richiedere un’assistenza legale. A seconda della gravità della situazione, inoltre, il lavoratore può essere accusato di truffa aggravata nei confronti dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche, rischiando un procedimento penale. Oltre al rischio di licenziamento, il datore di lavoro può decidere di avvertire e segnalare il caso alle autorità, aprendo un fascicolo per la denuncia di reato.

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