L’OMS ha preso posizione in maniera definitiva su una questione di cui si parla da tempo, il legame tra uso del cellulare e tumori.
Il cellulare è uno strumento da cui è ormai quasi impossibile separarsi, anche se non si ha la necessità di essere costantemente reperibile per motivi di lavoro e si ha magari un numero ad. hoc. Il dispositivo è considerato da molti quasi come un prolungamento di sé, soprattutto perché ormai non viene più utilizzato solo per inviare e ricevere messaggi o chiamate, ma anche per diverse altre azioni, quali consultare la posta elettronica, fare foto e video, trovare la strada per raggiiungere una località e, perché no, anche giocare.
Alcuni non riescono a spegnerlo nemmeno durante la notte, anche se i dottori hanno certamente sottolineato quanto questo sia sbagliato. Chi si trova in questa situazione può però temere che questo modo di agire possa essere all’origine di gravi malattie, come il tumore, teoria che è stata avanzata in più occasioni. Ma è davvero così o si tratta di una diceria senza fondamento?
In più occasioni abbiamo certamente sentito parlare in passato di una correlazione tra i tumori al cervello e l’uso senza troppi limiti del cellulare. La realtà sarebbe totalmente differente, cosa che non può che permettere a molti di tirare un sospiro di sollievo.
A dirlo in maniera chiara è il risultato di uno studio realizzato da un team di ricercatori guidato dal prof. Ken Karipidis dell’Australian Radiation Protection and Nuclear Safety Agency (ARPANSA), fortemente voluto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che sentiva il bisogno di avere risposte certe su una questione che interessa molti di noi.
Non è emerso alcun incremento del rischio di glioma, meningioma, neurinoma acustico, tumori pituitari, tumori delle ghiandole salivari o tumori cerebrali pediatrici in seguito all’eposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenza (RF-EMF) da telefoni cellulari. Un risultato analogo si è avuto per l’esposizione da trasmettitori fissi (antenne di trasmissione, stazioni base) e per l’esposizione professionale.
Ed effettivamente a confermare questa teoria ci sono anche i dati relativi al numero di persone che si sono ammalate. Negli ultimi anni è impossibile non osservare un incremento nell’utilizzo del cellulare, spesso usato con frequenza anche da parte dei bambini, ma non c’è stato un rialzo nel numero di diagnosi di cancro al cervello, che è l’organo che è maggiormente esposto quando si fa o si riceve una chiamata.
Si dovrebbero però mettere in atto maggiori accortezze soprattutto da parte dei ragazzi, che si staccano raramente dal proprio smartphone e lo usano per attività di gaming o per chattare con i propri coetanei. Spesso queste sono le ultime cose che si fanno prima di andare a dormire, ma si tratta di un comportamento assolutamente sbagliato e deleterio. Addirittura c’è chi rinuncia anche a una-due ore di sonno giornaliere pur di tenere tra le mani il proprio dispositivo. Continuare a farlo compromette certamente anche il livello di concentrazione nel corso della giornata, oltre a indebolire il sistema immunitario, per questo un cambio di rotta sarebbe più che mai necessario. E questo dovrebbe essere valido a priori, anche se può non esserci la possibilità di incorrere in una neoplasia.
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