Vacanza rovinata per qualche imprevisto? Da oggi puoi ottenere il rimborso: ecco come fare per richiederlo.
La vacanza è quel momento atteso tutto l’anno. Si ripongono grandi speranze in essa affinché ci si possa rigenerare da tutte le fatiche quotidiane. Spiaggia e attività ludiche oppure escursioni e lunghe passeggiate nei boschi, ognuno ha le sue preferenze. Ormai l’estate volge al termine benché settembre sia, seppur ancora per poco, il mese della villeggiatura. Alte aspettative da parte dei viaggiatori, pronti per vivere qualche giorno di assoluto relax.
Purtroppo non sempre procede come sperato poiché possono sorgere imprevisti tali da rovinare l’esperienza. Disguidi, disagi, cancellazioni, chi più ne ha, più ne metta. Una situazione non propriamente agevole da cui potrebbero derivare conseguenze altrettanto antipatiche. In ogni caso la parte lesa ha diritto a un lauto rimborso. Ebbene, come fare domanda? Oltretutto ci sono anche dei termini da rispettare perché, si sa, l’inerzia non paga rischiando così la prescrizione.
Danno da vacanza rovinata, come chiedere il risarcimento? La guida pratica
Secondo la giurisprudenza, il danno da vacanza rovinata presenta due aspetti importanti: il lato morale e quello economico. Non solo, dunque, il forte malessere che ne consegue ma anche i costi sopportati, precedentemente. Addirittura si accenna a una lesione dei seguenti diritti, garantiti anche a livello europeo/internazionale: salute e vita familiare. Compromettere il riposo di una persona o la possibilità di godere serenamente di una vacanza con i propri cari non è da poco, anzi.
Così subentra il diritto a chiedere un cospicuo risarcimento, qualora il pregiudizio sia stato causato da una evidente difformità dei servizi proposti al cliente, magari mediante volantini e pubblicità, particolarmente patinate rispetto alle effettive condizioni – per esempio una camera di hotel angusta spacciata per una suite – oppure cancellazioni, senza preavviso né giustificato motivo. Naturalmente, soprattutto in questi casi, le responsabilità sono imputabili alle agenzie viaggi e strutture alberghiere.
Al fine di chiedere il rimborso, il danno subìto si valuta secondo determinati criteri: il tipo di disservizio, la sua gravita e il prezzo sostenuto. A questo punto basta inoltrare un reclamo scritto entro 10 giorni dal ritorno a casa propria. Esso deve essere dettagliato e presentare in modo chiaro i motivi per i quali si contesta. Qualora non si ottenesse risposta si procederà per vie legali: si ricorre al giudice di pace (per importi fino a € 5000) oppure al tribunale, entro 1 anno dalla vacanza. Di seguito i termini per la prescrizione:
- 1 anno per i danni non alla persona
- 3 anni per i danni alla persona
- 12 o 18 mesi per i danni derivati dal servizio dei trasporti.
Non si vorrebbe mai giungere fino a questo punto ma, nel caso, è bene sapere che si è tutelati (si ricordi, in fase giudiziale, di raccogliere prove afferenti l’ingiustizia come foto e video).