Usufruire del Bonus 104 può essere provvidenziale, a differenza del passato possono approfittare dei suoi vantaggi anche i non conviventi.
Da tempo nel nostro Paese è in vigore il Bonus 104, che prende il nome dalla normativa omonima, volta a garantire tutele e benefici fiscali alle persone disabili e ai loro familiari. L’obiettivo è quello di ridurre il più possibile le discriminazioni di cui sono spesso oggetto i portatori di handicap, così da permettere loro di sentirsi parte integrante della società. In virtù di questo provvedimento, vengono concesse gevolazioni fiscali (agevolazioni per l’acquisto dell’auto, detrazioni per le cure mediche, per le prestazioni assistenziali e per la rimozione delle barriere architettoniche, un assegno unico per i figli con disabilità e permessi lavorativi per i disabili che lavorano o per i familiari che prestano assistenza.
È possbile usufruirne se si presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che ne riduce le capacità di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativi. I benefici, è bene precisarlo, non scattano in automatico, ma si deve seguire un iter ben preciso,. Si parte con la presentazione della domanda all’ASL più vicina, per poi procedere con la visita medica in cui viene accertata la condizione del paziente. I vantaggi ora sono più ampi, così da permettere a più persone di beneficiarne.
Novità importante per il Bonus 104: cosa cambia
Spesso quando si parla di agevolazioni fiscali si tende a pensare che a usufruirne possa essere solo un numero di ristretto di persone, nel caso del Bonus 104 non sarà più così. Ora è possibile ottenere i vantaggi anche se non si convive con il disabile che si assiste.
È però necessario fare riferimento ad alcuni vincoli ben precisi, che devono essere rispettati per potersi garantire quanto previsto. Il permesso spetta a parenti o affini (come i parenti del coniuge), fino al secondo grado di parentela. Se il parente che ha bisogno di assistenza vive a più di 150 chilometri di distanza da chi decide di dargli sostegno, quest’ultimo dovrà presentare un titolo di viaggio o altra documentazione idonea a dimostrare il raggiungimento del luogo di residenza dell’assistito.
Grazie alla normativa i lavoratori hanno diritto a 3 giorni di permessi retribuiti al mese, che possono essere sfruttati in modo continuativo o dilazionato. Se dovesse emergere la necessità di stare vicino a più di un parente disabile, è possibile ottenere permessi per ciascuno di loro, a condizione che l’assistito sia il coniuge o un parente di 1° grado o 2° grado in alcune situazioni specifiche.
Determinante è inoltre il luogo in cui si svolge il proprio lavoro. Qualora il familiare dovesse avere la residenza in un luogo distante dalla sede dell’azienda, è possibile chiedere il trasferimento nella sede più vicina. Se invece dovesse essere il datore di lavoro a proporre il trasferimento, è possibile rifiutare.
Il Bonus 104 è disponibile anche per i genitori separati che non convivono più con i figli disabili, così da permettere loro di poter contare su tutto quello che serve. Se entrambi i genitori del bimbo lavorano, è consentito chiedere permessi in alternanza, in modo tale che il piccolo non resti mai solo. Non solo, per i portatori di handicap gravi è possibile chiedere il prolungamento del congedo parentale fino ai 12 anni del bambino.