Sclerosi multipla, l’annuncio che tutti volevamo sentire da parte dei ricercatori

Una ricerca ha permesso di scoprire qualcosa di importante sulla sclerosi multipla. Si tratta di una vera e propria svolta.

La sclerosi multipla è una malattia autoimmune. L’azione del sistema immunitario causa un’infiammazione all’interno del sistema nervoso centrale. Le fibre nervose, con il tempo, iniziano a danneggiarsi. Anche la mielina che le circonda è soggetta a una notevole alterazione. Questa patologia tende a peggiorare nel tempo. È degenerativa e, di conseguenza, non può scomparire.

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C’è stata una nuova scoperta sulla sclerosi multipla – lucca360.it

Le terapie odierne consentono di tenere sotto controllo i sintomi e di combattere la progressione. La medicina ha fatto passi da gigante, però, grazie alla ricerca, ci sono prospettive ancora migliori. Uno studio ha permesso di scoprire qualcosa di fondamentale, che potrebbe essere determinante per la vita dei pazienti colpiti.

Nuove speranze per la sclerosi multipla: lo studio dei ricercatori

La sclerosi multipla è una malattia subdola. Le prime fasi possono passare inosservate. Con il passare del tempo, tuttavia, i disturbi peggiorano. Si possono sperimentare neuriti ottiche, parestesie, instabilità degli arti inferiori e rigidità dei muscoli. In realtà, il quadro sintomatologico è piuttosto vario. Per questo motivo, la diagnosi non è sempre così rapida. La soggettività del paziente assume una grande rilevanza anche nella progressione della patologia.

Le attuali cure sono di grande aiuto. Permettono a questi pazienti di vivere più serenamente. L’obiettivo di questi protocolli è quello di preservare le fibre nervose e di contenere il danno. La ricerca, tuttavia, è sempre attiva. Ci sono numerosi studi in atto. Uno di questi sembra aver dato un ottimo risultato. È stati pubblicato dalla rivista ‘Laboratory Investigation’ e ha messo in evidenza un elemento importante.

Nuove speranze per la sclerosi multipla
La ricerca ha scoperto qualcosa di importante sulla sclerosi multipla – lucca360.it

Allan MacKenzie-Graham, nei panni di uno degli autori dello studio, ha spiegato, nel dettaglio, l’entità della scoperta. Per il momento, l’esperimento è stato condotto sugli animali. Visto il successo riscontrato, però, si spera di poter estendere la ricerca anche agli animali. Ai soggetti, è stato somministrato l’estriolo, un ormone prodotto dalle donne durante la gravidanza.

Esso stimola il sistema nervoso a produrre più mielina: “L’estriolo prende di mira le cellule che producono mielina, incoraggiandole a produrne di più. Inoltre, inibisce le cellule che bloccano la produzione di nuova mielina“. Essendo naturale ha anche altri effetti positivi: “Ci sono effetti complementari su più tipi di cellule, al contrario di quelli sintetici che colpiscono solo un tipo di cellula“.

Tutto questo potrebbe aiutare a sviluppare terapie più complesse e mirate. Sicuramente, si tratta di un fattore da non sottovalutare. Tra qualche anno, forse, le persone affette da sclerosi multipla, potranno avere un’arma in più.

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