Sono previsti grandi cambiamenti per la Legge 104. I titolari devono sapere quali ripercussioni ci saranno per loro e i caregiver.
Le novità della Legge 104 impensieriscono i disabili e i caregiver. Si chiedono cosa guadagneranno o perderanno in seguito ai cambiamenti e se si sono nuovi obblighi da ottemperare. La Riforma è già in atto, chi vedrà le conseguenze per primo?
La sperimentazione della Riforma Legge 104 partirà il 1° gennaio 2025 in nove province italiane. Il Ministero della Salute e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali monitoreranno il processo per cogliere punti di forza e debolezze. Tutti gli enti pubblici e del terzo settore verranno formati adeguatamente per cogliere le nuove direttive e far funzionare correttamente la fase sperimentale.
Dal canto loro i disabili dovranno conoscere i punti del Decreto disabilità e i cambiamenti del sistema di accertamento dell’invalidità civile, l’introduzione del Progetto di Vita e le modifiche alla Legge 104. Un intervento legislativo che, secondo il Ministro per le disabilità Alessandra Locatelli rappresenta una svolta epocale nella tutela delle persone con disabilità. Non si parla più solo di assistenzialismo ma di investimento sulle competenze di ogni soggetto.
Riforma Legge 104, le novità a partire dal 2025
La Riforma si è concentrata sulla nuova definizione della condizione di disabilità, sull’introduzione dell’accomodamento ragionevole, sulle modifiche delle procedure di accertamento (che risultano semplificate) e sull’introduzione della valutazione multidimensionale per creare un Progetto di vita personalizzato. Una novità importante riguarda l’eliminazione delle visite di revisione per chi soffre di malattie cronico-degenerative e per chi ha disabilità gravi.
Non saranno più utilizzate le tabelle percentuali che fino ad oggi determinano i benefici a seconda della capacità lavorativa residua del disabile. La valutazione della disabilità dipenderà dall’Indicatore della capacità funzionale che terrà conto dei fattori qualitativi di ogni soggetto con minorazione. I parametri di valutazione, dunque, saranno diversi e raccoglieranno tanti aspetti come quelli interpersonali, relazionali, quotidiani, sociali.
Non si userà più, inoltre, il termine “handicap” né “portatore di handicap” ma solo “persona con disabilità”. Ci sarà più attenzione alla valutazione umana e alle esigenze personali anche tramite un linguaggio più inclusivo e rispettoso. Tutto questo e tanto altro, come detto, sarà applicato durante una fase sperimentale che partirà da gennaio 2025 e coinvolgerà nove province italiane. Parliamo di Brescia, Catanzaro, Firenze, Frosinone, Perugia, Forlì-Cesena, Salerno, Sassari e Trieste. Presto gli enti coinvolti inizieranno la formazione ampia e dettagliata in modo tale da conoscere e poter applicare le novità normative.