Grazie al bonus contributi è possibile andare in pensione anche molti anni prima. Vediamo chi può beneficiare di questo strumento.
Accedere alla pensione con qualche anno di anticipo è il desiderio della maggior parte dei lavoratori. Infatti l’idea di dover lavorare fino all’età di 67 anni – come è stato stabilito dalla legge Fornero – non piace quasi a nessuno. Non solo: un’età pensionabile così avanzata non favorisce di certo l’inserimento dei giovani nei luoghi di lavoro.
Anche per il 2025 niente riforma strutturale delle pensioni e niente addio alla legge Fornero: purtroppo le risorse economiche dello Stato non sono sufficienti a promuovere misure di pensione anticipata e, anzi, troppi prepensionamenti potrebbero far crollare il sistema previdenziale nazionale.
Tuttavia c’è una buona notizia che riguarda migliaia di lavoratori: alcune categorie, infatti, possono beneficiare di un bonus contributivo che permette l’accesso anticipato alla pensione. In pratica chi lavora in determinati settori, ha diritto ad uno sconto e potrà smettere di lavorare molto prima degli altri.
Bonus contributi: ecco chi sono i beneficiari
Non tutte le categorie lavorative sono uguali: alcune danno diritto all’accesso anticipato alla pensione. In particolare chi svolge determinati lavori può andare in pensione con addirittura oltre 5 anni di anticipo rispetto a quanto è stato stabilito dalla legge Fornero.
Il nostro ordinamento prevede dei vantaggi per chi, per un certo numero di anni, ha svolto lavori usuranti o gravosi. La ragione di questa scelta è molto semplice: in media, secondo le statistiche, chi svolge questo tipo di mestieri ha un’aspettativa di vita più bassa rispetto ai lavoratori di altri settori.
Non è necessario aver svolto tutta la vita un lavoro usurante o gravoso per avere diritto alla pensione anticipata: è sufficiente aver svolto tale mansione per almeno 7 anni negli ultimi 10 o per almeno 6 anni negli ultimi 7. Chi ha svolto uno di questi lavori – l’elenco completo è consultabile sul sito del Ministero del Lavoro – può andare in pensione a soli 61 anni e 7 mesi con 35 anni di contributi.
Non solo: bisogna anche considerare un altro fattore importante che può dare diritto ad un ulteriore sconto. Nel caso il soggetto avesse iniziato a lavorare prima dei 18 anni, ogni anno di contribuzione versato prima della maggiore età varrà non come 1 ma come 1,5. Pertanto i 35 anni di contributi necessari per l’accesso alla pensione diventerebbero ancora meno.
In alternativa, chi ha iniziato a svolgere una professione usurante o gravosa, quando era ancora molto giovane può fruire di una misura ancora più vantaggiosa: Quota 41. Con Quota 41 infatti il requisito anagrafico sparisce: un soggetto, una volta raggiunti i 41 anni di contributi, può smettere di lavorare e, quindi, può andare in pensione a qualunque età.
Per fruire di Quota 41 è necessario, non solo aver svolto un lavoro usurante o gravoso per almeno un certo numero di anni, ma è indispensabile anche aver versato almeno un anno di contributi effettivi prima dei 19 anni.