Problemi con gli stipendi di una categoria di lavoratori dal 1° gennaio 2025. Chi coinvolge la pessima notizia e di che taglio si parla?
I lavoratori sono sconvolti, l’annuncio di una riduzione sullo stipendio atteso getta nello sconforto. Si chiedono entrate maggiori invece accade tutto il contrario. Cosa sta succedendo e cosa aspettarsi con l’arrivo dell’anno nuovo.
Le retribuzioni in Italia sono fonte di grandi polemiche. In media non sono sufficienti per una qualità della vita ottimale considerando i costi attuali di beni e servizi. Sono tante, troppe, le famiglie in difficoltà e a cui si richiedono rinunce continue. Il pacchetto di misure introdotte dal Governo Meloni con la Legge di Bilancio 2024 proprio a favore dei lavoratori e dei nuclei familiari ha incrementato le entrate ma non in modo sufficiente per pagare mutuo o affitto, bollette, spesa alimentare e ogni altra spesa mensile o periodica fissa. Per non parlare dell’eventualità che si rompa il frigorifero o la macchina. La maggior parte delle famiglie non saprebbe come affrontare un’imprevisto del genere perché mettere da parte risparmi è diventato quasi impossibile. Insomma, la richiesta è di stipendi più alti ma qui in alcuni casi si va in tutt’altra direzione.
Chi dovrà aspettarsi un taglio sullo stipendio nel 2025
Nel citato pacchetto di misure introdotto con la Manovra 2024 è stato inserito un beneficio per le mamme lavoratrici con due o più figli. Parliamo dello sgravio contributivo totale dall’importo massimo annuale di 3 mila euro (250 euro lordi al mese). Ebbene, per le mamme con due figli di cui il più piccolo di età inferiore ai dieci anni tale beneficio sarà cancellato dal 1° gennaio 2025. Significa ritornare ad avere il “vecchio” stipendio, privo di decontribuzione ossia con circa 175 euro netti al mese in meno nel peggiore dei casi.
Il problema stipendi non finisce qui. Nel 2024 è attivo il taglio del cuneo fiscale per gli stipendi entro i 2.692 euro. Le retribuzioni arrivano fino ad un massimo di 100 euro in più al mese. Se il taglio dovesse essere cancellato, niente più incremento in busta paga. In più c’è in scadenza la Riforma dell’Irpef. L’aliquota applicata alla fascia di redditi tra 15 mila e 28 mila euro tornerà al 25%? Oggi è del 23% e se dovesse aumentare nuovamente si perderebbero dallo stipendio circa 20 euro netti al mese nel peggiore dei casi. I dubbi su eventuali conferme di tutti i benefici applicati nel 2024 nascono dal bisogno del Governo di fare cassa. Solo la Manovra 2025 ci dirà la verità.
