L’Assegno di Inclusione è difficile da ottenere ma facile da perdere. Vediamo insieme tutti gli errori da non fare.
E’ entrato in scena solo da gennaio ma ha già sollevato un mare di polemiche. Stiamo parlando di lui: l’Assegno di Inclusione, il sussidio messo in campo dal Governo di Giorgia Meloni per sostituire il vecchio Reddito di Cittadinanza. I due sussidi sono simili solo per quanto riguarda l’importo e la durata.
Infatti anche l’Assegno di Inclusione, esattamente come il vecchio Rdc, ha un importo di 500 euro al mese più eventuali altri 280 per le famiglie che vivono in affitto. Anche questo nuovo sussidio può essere erogato per un massimo di 18 mesi e prorogato per altri 12 dopo una pausa di un mese.
Ma ottenere l’Assegno di Inclusione è decisamente più difficile in quanto sono richiesti requisiti che, invece, non erano necessari per il Reddito di Cittadinanza. E se è difficile ottenerlo è, invece, molto facile perderlo. Molti, infatti, perdono questo importante aiuto statale a causa di banali errori.
Assegno di Inclusione: ecco gli errori da non fare per non perderlo
Molti percettori dell’Assegno di Inclusione si vedono sospendere il beneficio all’improvviso senza sapere il perché. In realtà la ragione è molto semplice: alcune famiglie commettono errori molto banali ma che comportano la perdita del sussidio. vediamo cosa non bisogna fare.
Il primo motivo per il quale l’Assegno di Inclusione può venire sospeso è la mancata presa in carico da parte dei Sevizi sociali. Dopo aver fatto richiesta all’Inps e dopo aver sottoscritto il PAD – Patto di Attivazione Digitale – il nucleo familiare deve presentarsi presso i Servizi Sociali entro 120 giorni. Se non lo farà perderà il sussidio.
La seconda ragione consiste nella mancata partecipazione a Politiche attive. I membri della famiglia disoccupati ma in grado di lavorare . cioè senza disabilità e di età compresa tra i 18 e i 19 anni – hanno l’obbligo di partecipare ai percorsi organizzati dai Centri per l’Impiego. Se non lo faranno tutta la famiglia perderà l’Assegno di Inclusione.
L’Assegno di Inclusione verrà tolto anche se un componente della famiglia occupabile non accetterà un’offerta di lavoro congrua o se non frequenterà un percorso di studi o di formazione se in età scolastica.
Oltre a queste ragioni ce ne sono altre che riguardano, invece, la situazione reddituale di una famiglia. Qualora un familiare iniziasse a lavorare è fondamentale informare immediatamente l’Inps del cambiamento in modo che l’importo dell’Assegno di Inclusione possa essere rimodulato. Importante anche comunicare variazioni che riguardano la composizione della famiglia come decessi o nuove nascite.
Tutti questi errori o dimenticanze apparentemente banali, in realtà banali non sono e possono comportare la perdita di un importante aiuto economico. Del resto si sa: la legge non ammette ignoranza!