Allarme truffe: adesso il pericolo più grande viene dalla porta USB, come difendersi

Una nuova tipologia di truffa mette a rischio i nostri dati personali, che potrebbero finire nelle mani degli hacker: ciò a cui bisogna prestare attenzione, in questo caso, è la porta USB.

Le chiavette USB, da ormai più di vent’anni, ci permettono di memorizzare i dati presenti sul PC e di poterli conservare. Queste sono sicuramente molto utili, soprattutto per chi si ritrova ad avere poco spazio di archiviazione sul proprio dispositivo, eppure potrebbero nascondere delle insidie: si tratta, infatti, di strumenti che vengono sfruttati dagli hacker per mettere a segno le loro truffe.

In cosa consiste la truffa della porta USB
È allarme truffe: questa volta, ad essere interessate, sono le porte USB – lucca360.it

Sono diverse le tipologie di frodi informatiche a cui i cybercriminali ricorrono per poter mettere le mani sulle informazioni personali delle loro vittime. Un esempio comune è dato dal phishing, che consiste nell’invio di email e messaggi di testo volti ad ottenere i dati degli utenti che le ricevono, ad opera di malintenzionati che si spacciano per istituti come banche. Le truffe online, tuttavia, non sono le uniche strategie utilizzate dagli hacker: anche le chiavette USB possono rivelarsi pericolose.

Come funziona la truffa della chiavetta USB: così gli hacker si impossessano dei dati delle loro vittime

I dispositivi in questione potrebbero essere armi dei cybercriminali programmate appositamente per i loro attacchi informatici. È per questa ragione che non bisognerebbe mai raccogliere una chiavetta USB trovata accidentalmente in un luogo pubblico ed inserirla nel proprio PC: gli hacker usano trovate simili per accedere alle informazioni di coloro che, inconsapevolmente, decidono di dare un’occhiata al contenuto del dispositivo; oppure per avere un vero e proprio controllo del sistema del PC della vittima.

Come funziona la truffa degli hacker con chiavetta USB
Ecco perché non bisognerebbe mai inserire una chiavetta trovata in un luogo pubblico nel PC – lucca360.it

O, ancora, per distruggere quest’ultimo (con le cosiddette USB “killer”). Truffe del genere hanno permesso ai cybercriminali di accedere ad importanti reti aziendali. La cosa migliore da fare, dunque, sarebbe evitare di collegare una chiavetta trovata in un luogo pubblico al proprio PC. Se dovessimo essere in un negozio, potremmo lasciarla al personale. In alternativa, potremmo portarla alle autorità.

Coloro che volessero, ad ogni modo, inserire il dispositivo nel computer farebbero bene ad aprirlo e controllare prima che non siano presenti condensatori. Bisognerebbe, inoltre, assicurarsi che il PC sia aggiornato e che ci sia un’adeguata sicurezza degli endpoint. Si potrebbe anche disattivare l’esecuzione automatica dei dispositivi inseriti nel computer, così che non apra immediatamente l’USB. Un’altra soluzione potrebbe essere utilizzare un PC più datato, disconnesso da Internet e senza hard disk: così si correranno meno rischi.

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